Camilla Baresani
Autore: Eduard Limonov
Titolo:
Editore: Salani
Anno di pubblicazione: 2005
Prezzo: € 14,00

Sommario

EDUARD LIMONOV – Eddy Baby ti amo

Marzo 2005 - Il Sole 24 Ore - Domenica - Recensioni

La storia, autobiografica come tutte quelle narrate da Eduard Limonov, è tra il romanzo di formazione e l’educazione sentimentale. Eddy-baby, quindicenne di un sobborgo di Char’kov, in Ucraina, ha bisogno di duecentocinquanta rubli per portare a una festa la ragazza di cui è innamorato: è il 7 novembre, anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, festa nazionale. Siamo alla fine degli anni Cinquanta, in piena epoca chruščeviana. Il romanzo si svolge in due giorni, come in una sorta di conto alla rovescia durante il quale Eddy prova a procurarsi i soldi, con ogni mezzo: furto, truffa, richiesta di prestito, addirittura la partecipazione a una gara di poesia. Intanto, però, in quelle due giornate ritmate dalle bevute smodate, dalle chiacchiere teppistiche, dalla voglia collettiva di menar le mani, di sfasciare e stuprare, scorrono sotto i nostri occhi il passato di Eddy e una serie interminabile di personaggi: altri adolescenti come lui alle prese con ogni genere di reato e infrazione, ragazzine un po’ vittime e un po’ complici, genitori degli uni e delle altre – contadini ricchi, operai, militari, casalinghe e prostitute –, trentenni criminali che già hanno alle spalle lunghi periodi di detenzione in carcere e nel Gulag siberiano della Kolyma.
Eddy-baby ti amo (il titolo originale, decisamente migliore, è L’adolescente Savenko) è un romanzo sull’adolescenza e i suoi infiniti problemi, sulle avventure di un piccolo delinquente, sulle prime pulsioni erotiche e sentimentali e sul loro esito formativo. Ma la storia di questo teppista che chiunque vorrebbe al riformatorio si relativizza, perché ambientata in una società totalitaria nella quale anche le forme più odiose di infrazione delle regole si caricano di valenze politiche, si ammantano e nobilitano con una patente di “dissidenza”. Eduard Limonov, nom de plume di Eduard Savenko, autore di questo romanzo scritto negli anni Settanta e finalmente pubblicato anche in Italia, è il più noto degli scrittori russi contemporanei – noto anche per motivi extraletterari: esule a New York e più tardi a Parigi, tornato in patria alla caduta del comunismo, finito in carcere per motivi legati alla sua attività politica (è il fondatore del grottesco partito nazionalbolscevico). Limonov è una testa calda, un bastian contrario che ha vissuto cercando di costruire il mito di se stesso con un’ideologia confusa e bellicosa, fatta di rimpianti superomistici e imperialisti. Interessantissimo, per gli appassionati delle vicissitudini storico letterarie dei paesi dell’est, è il quadro che emerge dalla lettura di queste pagine: l’alcolismo, le gerarchie della società sovietica e le frustrazioni delle classi sociali, le profonde differenze etniche (di chiunque si precisa sempre la provenienza e il relativo cliché – gli ebrei, i tartari, i georgiani, gli zingari…), i fenomeni sociali (per esempio gli stiliagi, giovani modaioli e cultori dei modelli occidentali – dunque anch’essi dissidenti). La lingua del romanzo è secca, e funzionale allo stile diretto del racconto. Le prime venti pagine sono di lettura faticosa, per via dell’affollarsi di nomi e personaggi; ma vale la pena di sforzarsi e procedere: già a pagina 51 e nelle seguenti si trovano notazioni sociali e private (i proletari, il senso d’ingiustizia patito da un adolescente, la scoperta della miopia) di quelle che danno senso a un libro e al tempo che dedichiamo a leggerlo. Per chi si appassionasse a quest’autore e al suo sguardo di sognatore astioso, segnalo altri due suoi famosi romanzi da poco tradotti in italiano: Diario di un fallito (Odradek edizioni), séguito newyorchese della vita di Eddy-baby, e Libro dell’acqua (Alet), un memoir scritto in carcere, nel 2002, che Limonov ritiene essere la più significativa delle sue opere.
Eduard Limonov, Eddy-baby ti amo, Salani, euro 14, pagg. 314