Camilla Baresani
Autore: Melania Rizzoli
Titolo: Perché proprio a me?
Editore: Sperling&Kupfer
Anno di pubblicazione: 2008
Prezzo: € 7,65

Sommario

MELANIA RIZZOLI – Perché proprio a me?

Marzo 2008 - Magazine - Corriere della Sera - Recensioni

Sono passati due anni esatti da quando Melania Rizzoli ha raccontato al Magazine come fosse riuscita a sconfiggere una gravissima forma di cancro del sangue. Per me, che avevo raccolto l’intervista commuovendomi a ogni passaggio, fu molto faticoso selezionare le cose ascoltate durante il colloquio, per ridurle in due pagine. Era un racconto avvincente, pieno di colpi di scena e a lieto fine, molto istruttivo per chi vive da spettatore o da paziente la centrifuga della malattia. Un racconto arricchito dallo speciale punto di vista della narratrice, al tempo stesso medico e paziente. Oggi quel punto di vista, in cui i due sguardi di Melania si intrecciano proficuamente, è diventato un libro. Perché proprio a me?, con la prefazione di Umberto Veronesi, in uscita il 29 aprile. Nel frattempo, nei due anni trascorsi dall’intervista, l’autrice ha lottato contro un falso allarme, che la voleva ricaduta dopo il trapianto di staminali. Lei e il suo medico, il professor Mandelli, non hanno creduto ai risultati di un esame radiologico, e hanno avuto ragione.
Nel libro non troverete una sola pagina di troppo, e nel leggerlo non salterete una riga, perché lo stile di Melania Rizzoli ha la velocità dei referti medici e il calore di una conversazione: una sorta di studio fatto con cognizioni mediche e psicologiche sulle reazioni dei pazienti e delle loro famiglie, raccontato però con l’esperienza di chi ha vissuto in prima persona le tragiche fasi della malattia. E’ anche un libro molto commovente, perché è una storia in cui chiunque abbia avuto a che fare col cancro si riconoscerà. Eppure l’autrice non si commuove, non si lamenta, non si autocompatisce: cerca soluzioni. Quando descrive i momenti in cui si crolla e si perde la speranza di farcela, si affretta a spiegare come, anziché crogiolarsi nella propria sofferenza, ci si possa salvare a ciglio asciutto ritrovando il coraggio, magari aiutati da un parente o da un amico. Nel suo caso, dal marito Angelo – nomen omen.
Melania Rizzoli è un medico, non una letterata, ma dal punto di vista della scrittura è più moderna ed efficace di tanti autori “laureati”. Niente metafore stucchevoli, niente lagnosi svolazzi, un po’ di esperienza personale e un po’ di esperienza collettiva. Nella prima parte, quella in cui si racconta la vicenda dell’autrice senza risparmiarci nulla, sembra di leggere un romanzo. Nella seconda, molto ricca, Perché proprio a me? è una sorta di guida/baedeker: capitoli secchi e funzionali sugli aspetti e sugli effetti della malattia, dalla perdita dei capelli alla scelta dei metodi di cura alle reazioni dei parenti (in particolare quella dei figli, spesso infastiditi dall’atmosfera di tragedia che grava in casa).
I libri che raccontano l’esperienza di chi lotta contro il cancro stanno diventando un nuovo genere letterario: la memorialistica della guerra alla malattia, i diari dal fronte dell’ospedale. In un mondo occidentale che ha scacciato la guerra fuori dai propri confini, se ne combatte una nuova, quella contro l’epidemia oncologica, con connotazioni che paiono private e invece sono collettive. In libreria troverete molti libri sull’argomento, che non è più un tabu (nonostante alcuni giornali continuino a eufemizzarlo parlando di “lunga malattia”); ma quello di Melania è speciale, proprio per via delle sue due anime: è romanzesco, dunque si legge in un soffio, ed è utile, perché dà speranza e spiega come aiutare la speranza.
Il senso del tutto è già nella copertina. Anziché una foto in posa, scattata da un professionista, Melania Rizzoli ne ha scelta una fatta dal figlio quindicenne, Arrigo, durante la prima vacanza della famiglia riunita. Davvero un lieto fine.