Camilla Baresani
Autore: Haley Tanner
Titolo: Cose da salvare in caso d'incendio
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: €16,60

Sommario

HALEY TANNER – Cose da salvare in caso di incendio

Settembre 2011 - Il Sole 24 ore - Domenica - Recensioni

Se c’è una cosa che solitamente puzza di stantio letterario, è l’autore di mezz’età che racconta l’infanzia. A volte il difetto sta nell’aggravio sentimentale dovuto alla sua esperienza di genitore, quindi al sovraccaricare di melensaggini i bambini sentendoli cuccioli. Ma spesso il difetto sta nell’efferata intenzionalità di chi sa che in letteratura, così come al cinema, i bambini “vendono”: sono un filone placa-coscienze, come quello dei libri sulle varie caste. Fatto sta che difficilmente riesco a leggere romanzi bambinocentrici scritti da autori adulti, a meno che non si tratti di memoir, perché in quel caso la tecnica del ricordo alla luce dell’oggi imprime un taglio veritiero al dettato. Gli unici che sappiano davvero scrivere romanzi sui bambini sono i giovani scrittori all’opera prima. Già il secondo romanzo, solitamente, perde quel tono di freschezza, credibilità e presa diretta.
Cose da salvare in caso di incendio di Haley Tanner è l’opera prima di una ventottenne, insegnante di inglese in una scuola per bambini stranieri di Brooklyn. Il titolo, bellissimo, è però merito dell’editore italiano, che l’ha scovato tra le pagine del libro: è una delle liste che nelle scuole elementari americane si fanno compilare agli alunni. L’opera originale si intitola Vaclav & Lena, come i due piccoli protagonisti. Russi immigrati con la famiglia dopo il crollo del regime comunista, i due si conoscono a Brighton Beach, il quartiere di Brooklyn dove si concentrano gli arrivi dell’Est Europa, e lì assaggiano i primi morsi d’America. Lui, figlio unico di una madre lavoratrice e iperprotettiva, spaventata da tutto, e di un padre rude e cupo, ha un sogno: diventare un mago come David Copperfield e fare di Lena la sua “incantevole assistente”. A lei le cose vanno peggio: vive con una zia prostituta e drogata. Quando hanno dieci anni, il destino li divide, all’improvviso e senza spiegazioni, e le loro storie procedono su binari distanti, ignari l’uno dell’altro. Infine, quando Lena compie diciassette anni, intuisce che per crescere e lasciarsi alle spalle il passato ha bisogno di scoprire da dove viene. E chiede aiuto all’unico essere umano che per lei sia un riferimento positivo alle proprie radici: Vaclav. In mezzo alla vicenda narrata, assai avvincente, un ritratto vivido del mondo delle babuške e dell’immigrazione più recente, con una quotidianità di abitudini, speranze e inciampi molto ben tratteggiata. Diversi i temi su cui ruota il romanzo: l’amore e le sue illusioni (come l’illusionismo dei maghi), il ruolo fondamentale delle adozioni – da noi così difficili –, il sogno americano, le difficoltà di integrazione degli adulti in contrasto con la grande capacità di adattamento dei bambini.
La prosa è piana, paratattica e usa un lessico semplice con un vocabolario minimo. I periodi sono costruiti con ripetizioni del soggetto e di parti della frase, come quando si parla con stranieri, per non essere fraintesi. Una simile prosa elementare trova la sua ragion d’essere nell’essenza stessa del racconto. Tutto si svolge tra persone che hanno problemi di comunicazione: non bastano pochi anni per padroneggiare l’inglese, specie se si vive in contesti di quartieri monoetnici, con scuole frequentate da allievi di recente immigrazione da ogni luogo del pianeta.

Cose da salvare in caso d’incendio, Haley Tanner. Longanesi, € 16,60, pagg. 326