Camilla Baresani

Sommario

LAURA PAUSINI

Giugno 2016 - Grazia - Interviste

È un pigro pomeriggio assolato e, passando accanto al Teatro Comunale di Imola, nessuno potrebbe immaginare il fervore che ne anima l’interno. Salgo la scalinata del teatro e passo davanti a una sala allestita come il refettorio di un collegio, con una teoria di lunghi tavoli apparecchiati: sono pronti per i pasti di musicisti, ballerini e tecnici che stanno lavorando ai nuovi arrangiamenti e alle nuove coreografie del tour Pausini Stadi. Al di debutto di Laura, il 25 maggio, all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola seguono le date allo Stadio di San Siro a Milano, all’Olimpico di Roma con ospite Biagio Antonacci, e all’Arena della Vittoria di Bari, con Giuliano Sangiorgi. Poi altri 22 concerti tra stadi e auditorium, in Canada, Stati Uniti e Sud America. Infine, in ottobre, 12 date in Europa. Di fatto, l’album Simili (Similares, in spagnolo) sta per essere cantato, letteralmente, ai quattro venti. Inoltre, nei giorni liberi dal tour, l’infaticabile e poliglotta Laura registrerà a Miami le puntate della seconda stagione del talent La Banda, di cui è giudice insieme a Ricky Martin.

Ma torniamo Imola: in cima alla scala entro in una stanza dove, sotto alla locandina di uno storico concerto/performance di Giorgio Gaber (era il ’74,) è allestito un angolo giochi: il tappeto soffice, i pelouche, un tavolino, gli album da colorare: manca solo Paola, la figlia di Laura, che è rimasta a casa, a Castel Bolognese, con il padre, Paolo Carta, e con i nonni. Ma ecco, appare la mitica Pausini, con i pantaloni della tuta e una maglietta di cotone che evidenzia il seno ultra sexy. Mi accoglie con il suo celebre sorriso di puro ammaliamento romagnolo, scusandosi di non essere appena andata dal parrucchiere. Ma come, non ti senti abbastanza bella?, le chiedo stupita. “A volte no, sai? Dipende da come mi sveglio. Se mi sveglio e Paolo mi guarda in un certo modo, allora mi sento fighissima”. Quindi ti senti bella solo negli occhi di un altro? “Sì, sì. Se Paolo non c’è, non è che mi guardo molto allo specchio, anche perché sono un po’ stanca: mi vedo sempre nei giornali. Adesso mi sono data un po’ di trucco perché c’eri te, sennò dovevi vedermi 5 minuti fa com’ero. Dovevo essere all’altezza!”.

Almeno, ti rendi conto di essere sexy?

Se vado in Sudamerica piaccio a tutti. Mentre là mi dicono ‘come sei magra’, qua mi dicono ‘oddio che culo’. Là, il mito è la Kardashian. Le ragazzine, prima di andare al college, si fanno regalare l’ingrossamento del sedere con le protesi.

Mi hanno detto che sei molto brava con photoshop.

So usare soprattutto due cose: smagrisci e allunga! Ma la gente lo sa, lo vede. Non ho problemi ad ammetterlo. E poi, nelle mie foto che pubblico non ci sono mai nei. E allungo l’alveo dell’unghia, perché mia sorella le ha più lunghe e sono bellissime. Sbianco i denti e anche il bianco degli occhi.

Quando ti sei innamorata la prima volta?

A dodici anni, di Marco. Ma sono stata mollata perché non l’ho baciato con la lingua. Quindi, al secondo gliel’ho subito data la lingua, pensando “così non mi lascerà”. Io sono sempre stata innamorata. Ho passato poco tempo da sola, e quando lo ero mi imponevo di rinnamorarmi. Poi è arrivato Paolo, che è l’apoteosi di quello che mi ero ripromessa di non fare: non starò mai con un romano, non starò mai con una persona che ha già dei figli, non starò mai con una persona che ha già avuto un matrimonio, non starò mai con un musicista.

Perché non con un musicista?

Un musicista sta sul palco, le donne lo guardano, e io sono molto gelosa.

I tuoi genitori andavano d’accordo con i tuoi ex?

Mio babbo, prima di Paolo che gli piace moltissimo, era uno da “questo non va bene, quello non va bene”. Mia mamma invece parla meno, ma quando parla dà la mazzata, e dopo si capisce che aveva ragione.

Da piccola cosa ti ha reso infelice?

Niente. Vai nel mio paese, fai un giro e capisci perché. È semplice, ti basta un gesso per fare un gioco seduto per terra e sei felice. Non hai bisogno della nuova Barbie con le trecce che sembrano di cristallo. La gente è tutta normale, non c’è il fighissimo, il ricchissimo, il poverissimo. E’ il mondo ideale, quello che vorrei mia figlia vivesse, e per questo torno sempre qua.

Hai avuto un successo straordinario, mondiale. Come hai fatto a non perdere la testa?

Ho sempre avuto accanto i miei genitori. Ho notato che quelli che hanno perso un po’ la brocca sono artisti che li avevano allontanati… I miei mi sono stati addosso fino a 22, 23 anni, che è tanto, perché oggi ci sono dei ragazzi che a 16 anni sono già lontani dalle famiglie. Io, fino a 18 anni, dopo Sanremo, non ero mai andata neanche in discoteca. Ho avuto un’educazione molto rigida, che ovviamente al tempo mi creava delle polemiche con i miei, ma grazie a loro oggi godo di quello che ho senza fare la matta.

Fai mai scenate da diva?

No, niente capricci, però a volte mando a cagare. Ma è non molto da diva, è da romagnola.

Nella tua carriera hai fatto tantissime collaborazioni. Ti faccio un po’ di nomi e mi dici come ti sei trovata. Cominciamo da Andrea Bocelli.

Andrea è molto simile a me, siamo come fratelli. Mi rivedo molto in lui, soprattutto per gli inizi e per il modo in cui la sua famiglia l’ha cresciuto e lui ora cresce i suoi figli.

Michael Bublé.

È più pazzo e divertente di quello che la gente immagina. Potrebbe fare il comico, è un grande attore. E’ molto carino, si è sposato con una ragazza argentina che è una mia fan, quindi siamo in contatto.

Eros Ramazzotti.

Il mio idolo. Eros è stato il primo poster nella mia camera, e adesso noi ci scriviamo quasi tutti i giorni. Mi fa ancora molta impressione che lui mi parli. Quando mi ha chiesto di partecipare al programma Laura & Paola mi sembrava un sogno. Lui è uno che non va mai in tv e dopo la prima puntata si è fotografato mentre ci guardava e mi ha scritto: “Oh ti sto guardando”. Per tantissimi anni avevo cercato di fare qualcosa con lui e mi aveva sempre detto di no. Mi piacerebbe un grande progetto insieme, perché potremmo fare veramente qualcosa di importante per la nostra musica e insieme alle nostre famiglie, muovendoci tutti in blocco. Eros da quando sta con Marica è veramente stupendo: lo vedo che è sereno con se stesso ed è bellissimo vederlo così. Prima di lei mi faceva star male vederlo inquieto: non era una persona felice.

Phil Collins.

Il primo grandissimo nome mondiale che ha creduto in me. Ci siamo rivisti l’anno scorso, e purtroppo stava male, aveva dei guai con le vertebre. Mi guardava come per chiedermi aiuto, perché dovevamo fare un concerto, ma lui era bloccato. Adesso sta bene. L’ho sentito tre mesi fa, mi ha chiesto di andare a Miami per fare lo stesso spettacolo dell’altra volta, ma ero qui per Laura & Paola. E’ una persona alla quale devo tantissimo perché, dopo lui, tutti “ah, hai visto la Pausini, hai visto cosa ha fatto con Collins”. Ha cominciato a chiamarmi anche chi in precedenza mi aveva detto di no per un duetto. A quel punto però ho detto io di no, perché di carattere sono un po’ permalosa e anche un po’ vendicativa.

Claudio Baglioni.

È un gran figo. Canterò per sempre le sue canzoni. Noi abbiamo alcuni cantautori super invidiabili, che se non fossero nati qui sarebbero molto più mega star di alcune star americane, e lui è sicuramente tra questi cinque o sei. Ai tempi di Baglioni era difficile arrivare all’estero. Io devo tutto a Eros, che ci ha provato ed è andato bene, e dopo tutti dicevano “facciamo la versione femminile”,  che poi ero io.

Miguel Bosé.

Toppissimo. Miguel mi sarebbe piaciuto che non fosse famoso, così lo frequentavo tutti i giorni. E’ simpatico, è stupendo. Con lui parli di robe serissime, sa un sacco di cose, ti sprona a essere te stessa. E poi parli anche di cose più frivole. Tutti quelli della sua famiglia, anche le sue cugine, sono spettacolari.

Jennifer Lopez.

Ti dico questo: lei è molto… semplice. Sono stata con lei un mese tutti i giorni. Nel 2009 ho fatto un tour con suo marito, e lei era libera, non stava lavorando, e quindi stava sempre con noi. Sono andata anche a casa sua quando abbiamo fatto la data di New York, perché lei voleva per forza la pasta. Abbiamo cucinato io e Paolo, lui carbonara, io ragù. E lei si è fatta fuori tutto mentre io le dicevo “daje Jennifer, magnate tutta la pasta!”. Era più normale lei di tanti altri nostri colleghi meno famosi, che se la tirano tantissimo.

James Blunt.

Anche lui è pazzo, davvero fuori di testa. In assoluto il più fuori di testa. Ha fatto il soldato per tantissimi anni. E’ libero, proprio molto libero di mentalità.

Kylie Minogue.

La Kylie… mi interessava molto fare una cosa con lei. E allora l’abbiamo chiamata perLimpido e lei mi ha detto “sì la faccio”. Eravamo due donne con le stesse idee sui diritti civili e dopo avremmo dovuto fare molte altre cose insieme, la tv in Italia e in America, però non l’ho mai più sentita… È l’unica con cui mi è successo.

Jovanotti.

Abbiamo un bel rapporto. Oltre che simpatico è molto interessante, Mi piace la sua agitazione, è sempre pieno di informazioni. E mi piace molto anche il rapporto che ha con sua moglie e con sua figlia. Io purtroppo cado sempre nella cosa della famiglia, a me interessa non solo il personaggio famoso, ma anche quello che c’è attorno. La moglie di Lorenzo mi piace perché è molto sicura di sé e lo lascia libero di essere se stesso.

Quale è la parte brutta del tuo lavoro?

La falsità, i finti complimenti. Non riconosco facilmente se qualcuno viene da me per convenienza o perché davvero gli piaccio musicalmente. Prima questa cosa mi angosciava, mi dicevo “a questo gli piaccio o vuole solo aver successo all’estero?”. Perché, diciamocelo chiaro: se fai un duetto con Eros, con Andrea o con me, le canzoni vanno anche fuori, all’estero, e quindi i nomi che cantano con noi, li conoscono poi come minimo i nostri fan. Comunque, adesso la domanda me la faccio, ma poi mi dico “chi se ne frega, al massimo ho aiutato qualcuno”.

E la parte più bella?

Essere libera, non avere un capo.

Immaginiamo che ti trovi accanto a uno sconosciuto attraente. Me lo descrivi?

Fisicamente lo vorrei identico al mio fidanzato. Stamattina s’è svegliato, l’ho guardato e mi sono detta wow, ho davvero paura che qualcuno me lo guardi. In genere mi piacciono mori, coi capelli non cortissimi, e la faccia non perfetta. Tra i famosi mi piace Mark Ruffalo. Per me gli uomini devono avere la faccia da buoni, però devono essere dei gran maiali. E’ la verità: purtroppo se sono nata in Romagna non è colpa mia! L’uomo mi piace col pelo, se si depila non posso accettarlo. E non sono mai stata con un uomo molto magro, non riuscirei a stare nel letto.

Con gli uomini hai coraggio?

Vado io. Non ricordo di nessuno che abbia iniziato lui… a parte Paolo, in un certo senso. Ti spiego: lavoravamo insieme e non l’avevo mai neanche guardato. Era il nuovo del gruppo, tutti gli altri erano con da vari tour, lui era appena arrivato, non avevo confidenza. E poi ero molto incazzata, delusa. Venivo da una storia che era finita. Ma Paolo un giorno mi ha guardato negli occhi e mi ha detto “io ti amo”. A quel punto, ho fatto tutto io. Sai, quando sono innamorata si vede: devo toccare continuamente. Io tocco tutti, abbraccio, faccio carezze, chi mi piace lo bacio, non ho mai avuto molti problemi.

Come ti vedevi incinta?

Sono ingrassata trenta chili. A Paolo piacevo lo stesso. Lui è l’unico uomo con cui sono stata, che passando da 59 a 80 chili, non mi ha mai detto neanche una volta “dovresti dimagrire”. E quindi è un uomo da sposare.

Vi sposerete?

Me l’ha chiesto 3 anni fa, e dopo poche settimane ho scoperto di essere incinta. Così ci siamo detti: “Aspettiamo che Paola sia un po’ più grande, per far sì che se lo ricordi non solo dalle fotografie”. Siamo insieme da 11 anni, e aspettare ancora un po’ non cambia niente.