Diamo a Costanzo quel che è del suo Show. Nel 1995 Vladimir Luxuria, trentenne, interpreta en travesti uno spettacolo liberamente tratto da La Metamorfosi di Kafka – dove la libertà è quella di far svegliare il protagonista non insetto bensì transessuale. Una redattrice del MCS gli telefona e lo invita a partecipare a una puntata del programma. E’ una magnifica occasione di pubblicità per lo spettacolo, e Vladimir accetta. Poi però la redattrice lo richiama e gli dice che la puntata sarà dedicata al tema “genitori e figli”, quindi dovrà portare con sé padre o madre, a scelta. Vladimir telefona a Foggia e convince la mamma casalinga ad accompagnarlo, per amore della sua carriera teatrale. Premessa: il padre è all’oscuro di tutto, la mamma invece lo sa omosessuale ma non “addirittura” transessuale: ogni volta che è venuta a trovarlo a Roma (dove è approdato per studiare all’università), Vladimir ha provveduto alla “detravestizzazione” dell’appartamento, togliendo di mezzo belletti e abiti femminili. La mamma dunque lo accompagna da Costanzo; e lì, nel bel mezzo della puntata, davanti al pubblico del teatro Parioli, il colpo di teatro: “Quando mia madre e io ci siamo trovati sul palco, per la prima volta abbiamo parlato, ci siamo spiegati. E’ stata una confessione imprevista, che mi ha cambiato la vita. La trasmissione sarebbe andata in onda due giorni dopo. Mia madre, tornata a Foggia, ha ordinato a mio padre: ‘Veditela’. E’ stato così che lui ha scoperto tutto. E da allora il mio rapporto con la famiglia è cambiato, al punto che ci sono stati altri parenti che hanno iniziato a tifare per me”. Per la cronaca, i due giorni tra la registrazione e la messa in onda sono trascorsi col batticuore, dato che il signor Guadagno, padre di Vladimir, non è propriamente il prototipo del liberal: camionista, già almirantiano poi italoforzuto, attualmente deluso e in cerca d’identità (politica).
E’ dunque questo il fenomeno-Luxuria che spaventa tanti borghesi? La sua candidatura nelle liste di Rifondazione, sommata a quella del no-global Francesco Caruso rischia davvero, come dicono in molti, di non far guadagnare all’Unione i voti di tanti scontenti del centro-destra? Il ministro Giovanardi, che nel suo bonario conservatorismo sembra inventato da Guareschi (più che sacre inquisizioni evoca cotechini e gite sull’argine), durante una puntata di Otto e mezzo gli ha detto in faccia che la sua è una candidatura à la Cicciolina, evocando la boutade dei radicali che nel 1987 fecero eleggere Ilona Staller. Vladimir, anziché precisare le differenze tra sé e la pornostar e mandare al diavolo il ministro-Don Camillo, ha signorilmente abbozzato per non offendere il fantasma della Staller a colpi di distinguo. Distinguiamo noi per lui: laureato in lingue con 110 e lode (“Berlusconi sarà contento, dice che ci sono pochi laureati nell’Unione”), è attore, organizzatore di manifestazioni e spettacoli teatrali, giornalista, da anni impegnato in campo sociale. Un mese fa, prima che scoppiasse il “caso”, sono andata a trovarlo nel suo appartamento al Pigneto, popolare quartiere romano nei pressi dell’università. L’occasione era l’imminente uscita di Mater Natura, film premiato nella settimana della critica a Venezia. L’uscita del film è stata rinviata a dopo le elezioni, perché Vladimir, che ne era la vedette anche se non il protagonista, in quanto candidato non potrà promuoverlo né in televisione né alla radio. Il film, tra favola e melodramma, sembra inventato da un veggente: Il personaggio interpretato da Luxuria è transessuale e aspira a una candidatura per essere eletto in Parlamento. Quando ha interpretato questo ruolo, più di un anno fa, Vladimir non sapeva che poi gli sarebbe successo davvero. Sempre in tema di coincidenze, la parte del transessuale protagonista è recitata da una bravissima attrice (Maria Pia Calzone): né più né meno come nel film del momento,Transamerica, con il protagonista trans interpretato da Felicity Huffman, la più disperata delle Desperate Housewives.
Con una guantiera di castagnole e una tazza di caffè sotto il naso ho incontrato i due attori nell’appartamento del futuro parlamentare. Se l’anima è davvero rispecchiata dalla casa, quella di Luxuria dev’essere ammodo e molto italica: l’appartamento di cui sta pagando il mutuo è ordinatissimo, tutte le cose al posto giusto, con indulgenze al tenerismo da cameretta dei bambini, vedi il celeste e il rosa con cui ha ridipinto i mobili rilevati dalle anziane ex proprietarie. La protagonista del film, in un momento di rabbia (i trans si innamorano di uomini prevalentemente eterosessuali, che li illudono per poi tornare dalle donne), recita una battuta che mi ha molto colpito: “Non sono né carne né pesce, sono una bugia”. In tempi in cui nemmeno le vedove settantenni accettano più di venire inscatolate in un cliché, bisogna accettare che anche il binomio maschio/femmina non esprima l’intera gamma dei generi sessuali: “La transessualità è una verità svelata,” mi dice Vladimir, “riguarda persone che hanno un’interiorità assolutamente femminile e cercano di rappresentarsi al mondo nel modo in cui si sentono. Per questo, e per essere riconoscibili, ci si traveste”. Come mai molti transessuali si prostituiscono? “Siamo tutti condannati all’infelicità, ma molti si fanno operare per potersi finalmente riconoscere nel proprio corpo. Ma le operazioni sono costose, i ritocchi non finiscono mai, e non esistono altri mestieri in cui il trans sia accettato e che gli consentano di guadagnare a sufficienza ”. Luxuria, a parte essersi fatto togliere la barba, ha però scelto di non modificare il corpo: “E’ che io sono a metà, né omosessuale né transessuale. Sto al centro: proprio come Mastella”.