Æde, che in danese significa mangiare voracemente, in pratica abboffarsi, non s’ispira agli scellerati “All you can eat” ma, al contrario, alle tendenze alimentari più attuali: ingredienti scelti con cura e menu che utilizza cotture a bassa temperatura, caramellizzazioni, fermentazioni. Ideale per gourmet curiosi della cucina scandinava contemporanea, quella che negli ultimi anni ha spopolato nelle classifiche dei migliori ristoranti del mondo. A due passi da Piazza Cavour, solo 20 coperti, legni chiari e bella musica jazz, è ideale per praticare un po’ di turismo gastronomico. Niente pasta (ma pane buonissimo), e in cambio gråvlaks, il salmone marinato alla svedese, con latticello e cetrioli, oppure lo squisito il broccolo croccante con panna bruciata, o il topinambur con limone candito e nocciola fermentata. Dolci molto raffinati. 2 piatti 20 euro, 3 piatti 30, e così via fino a 13 portate. Da provare.