Camilla Baresani
Indirizzo: Via Guglielmo Marconi, 104, 25036 Palazzolo sull'Oglio (BS)
Telefono: 0307401899
Sito web: http://www.osteriadellavilletta.it
Prezzi: €25/40

Sommario

Palazzolo sull’Oglio (BS) – Osteria della Villetta

Febbraio 2017 - Sette - Corriere della Sera - Ristoranti Lombardia

E chi le mangia più le lasagne? Infamate da decenni di ristorazione per pullman di turisti tedeschi, da vaschette pronte per il microonde, da rosticceri che le impiombano con un putiferio di besciamella, ci si fida solo se a cucinarle è una persona di provata fiducia, un famigliare, o un ristorante che ne faccia le veci. Proprio il caso dell’Osteria della Villetta, “l’unico posto dove mangio volentieri, a parte casa di mia suocera”, affermazione che ho sentito pronunciare da un noto produttore di Franciacorta, e che testimonia oltretutto la mutata way of life dei rapporti famigliari, con quell’enfasi culinaria sulla suocera anziché sulla mamma. Il giovedì, a ora di pranzo, alla Villetta convergono vignaioli ed enologi del circondario, offrendosi l’un l’altro le proprie bollicine, tra un salame nostrano tagliato al coltello, la lingua di vitello con salsa verde e giardiniera nostrana, un assaggio di trippa in brodo alla bresciana, la suddetta imprescindibile lasagna, il coregone del lago (d’Iseo) panato, le frattaglie di vitello, lo stoccafisso in umido con polenta. La Franciacorta, coi suoi vini, fa sistema, e in quel sistema include questa osteria, ex stazione di posta gestita da quattro generazioni dalla stessa famiglia: e non è una cosa che succeda spesso, soprattutto con simili risultati.
I miei piatti preferiti sono gli gnocchi di patate al burro e salvia: teneri ma non sfatti, lucidi ma non unti; e, soprattutto, sanno di patata: sembra una sciocchezza ma è diventata la ricerca dell’araba fenice. Per lo stesso motivo, la patata lessa schiacciata è il degno accompagnamento del fantastico piatto classico dell’Osteria: polpetta arrosto di manzo bollito, involtino di verza con ripieno di maiale, tenerissimo guanciale di manzo con salsa verde. Il locale è molto bello, nel senso tradizionale della parola (ha cioè un’aria vissuta, vivida e verace), e nelle sere d’estate si può mangiare all’aperto, in giardino. Ma l’atmosfera giusta, per vivacità, colori, clientela, è quella dell’ora di pranzo. Se ne apprezza l’atmosfera pienamente famigliare, sia perché la cucina offre piatti in cui trovi la miglior declinazione di sapori arcinoti, sia perché tre quarti dei presenti si conoscono e nell’atmosfera di cordialità che dà l’imprinting al locale finisci per scambiarti assaggi con degli sconosciuti. Vi consiglio di prenotare nella sala principale, quella all’ingresso col bancone, che ha solo una ventina di posti. Se non riempite un tavolo, vi potrà capitare di sedervi con qualcun estraneo: finalmente un social-pasto spontaneo, un rave del gusto. Se devo trovare un difetto… be’, farei un uso lievemente più moderato del sale.